Una volta agli inizi degli anni ‘50, quando l’aria tagliente dell’inverno metteva a dormire la campagna, la famiglia Guerzoni preparava e salava i prosciutti in cantina, li metteva a stagionare in casa, come in un antico rito, con la perizia che veniva dalla tradizione dei contadini padani. In quella terra emiliana di colline dove, come in tutta la civiltà agricola, la preparazione dei salumi era parte essenziale nel ciclo annuale della vita familiare. Le mani e l’animo lavoravano le parti del maiale con cura e passione, come si fa con le cose preziose, con ciò che ci consente di vivere meglio.